Differenze, limiti e stranezze nel limbo tra separazione e divorzio
Cari divorziati anonimi o aspiranti tali, se pensavate che con la separazione tutto fosse finito — beh, forse non siamo stati troppo precisi. Vi confermiamo comunque che è l’inizio di un nuovo percorso… migliore.
Nelle ultime settimane, dalla pubblicazione dell’ultima puntata della “Guida galattica al divorzio consapevole”, ci avete tempestato di domande:
– posso andare a vivere con la nuova compagna?
– se muoio prima di divorziare, chi si prende il mio appartamento (e il mio cane)?
– se torno a letto con l’ex durante una crisi di nostalgia — devo ricominciare tutto da capo?
Abbiamo raccolto le più frequenti, le più assurde e anche le più imbarazzanti e le abbiamo girate, con la consueta nonchalance, a I Divorzisti.
Loro, con pazienza zen e grande competenza, ci hanno restituito risposte precise e (quasi sempre) prive di giudizio.
Se pensavi di essere già fuori dal tunnel solo perché dormi da un’altra parte… leggi bene. Potresti scoprire di essere solo nel corridoio.
🛡️Ci tengo a precisare che tutte le situazioni citate da I Divorzisti sono state da loro modificate e rese non riconoscibili per tutelare la riservatezza e la privacy dei loro assistiti.
1 – Separazione e divorzio non sono la stessa cosa – ma chi l’ha capito davvero?
LIBAD: La differenza tra separazione e divorzio è un po’ come quella tra caffè e caffè deca: dall’esterno sembrano uguali, ma l’effetto cambia parecchio.
Con la separazione, inizi a respirare. Puoi andartene di casa senza sentirti un disertore, puoi – se vuoi – frequentare qualcun altro senza rischiare l’inferno (legale), e soprattutto… puoi finalmente dormire senza l’eco di critiche notturne su come hai caricato la lavastoviglie.
Certo, non sei ancora “libero di sposarti di nuovo” (ma chi lo desidera più, onestamente?!), e alcune questioni burocratiche restano in sospeso. Ma di fatto: sei uscito dal bunker.
Insomma, la separazione è l’inizio di una nuova vita. Non è ancora il divorzio, ma per molti è già un enorme passo verso la libertà.
Cari Divorzisti ci spiegate cosa significa davvero, sul piano legale, questa libertà ritrovata? In particolare:
- Separarsi è tipo la versione demo del divorzio o già un ‘fine corsa’?
- Se uno si separa, è libero davvero di fare quel che vuole? Può uscire con chi gli pare, vero? Può/deve lasciare la casa coniugale?
RT: Separazione e divorzio, chi ha seguito le nostre precedenti “puntate” lo sa bene, sono cose estremamente diverse. Solo il divorzio ha quel carattere di definitività che consente agli ex coniugi (si è ex coniugi solo dopo il divorzio, mentre si resta coniugati anche se si è separati) di avere realmente voltato pagina. Da un lato è quindi vero che la separazione rappresenta una situazione che, soprattutto nell’intento del legislatore, dovrebbe essere solo temporanea, in quanto dovrebbe avere come possibili sviluppi o la riconciliazione o il divorzio.
Nella pratica è però vero che per tante coppie la separazione rappresenta, volutamente, la fine della corsa in quanto esistono molteplici ragioni che portano due persone a rimanere separati per sempre.
Alcuni coniugi nel separarsi si rivolgono delle reciproche premesse che sono, all’atto pratico, ben più forti, vincolanti (a livello morale) e consapevoli di quelle che si erano scambiati all’atto di sposarsi.
Promettiamoci di restare separati per sempre. È questa la balzana e, a dire il vero, non del tutto legittima promessa che due persone a volte si rivolgono.
Di recente una coppia si è rivolta al nostro studio chiedendo, da un lato, di predisporre un ricorso per separazione consensuale e, al contempo, di predisporre una scrittura privata con la quale impegnarsi a non divorziare mai.
Naturalmente abbiamo immediatamente spiegato ai clienti che un impegno del genere non può essere legalmente assunto; esistono infatti dei diritti che non possono essere completamente disponibili. Non ci si può impegnare legalmente a non divorziare mai.
I due soggetti in questione non si sono dati comunque per vinti e hanno chiaramente annunciato che, con o senza il nostro aiuto, si sarebbero reciprocamente promessi di non procedere mai con il divorzio.
In casi come quello sopra descritto, di solito, gli obiettivi che si vogliono perseguire sono principalmente di natura economica e/o successoria.
Se i coniugi separati non divorziano, restano eredi l’uno dell’altra.
Inoltre se non divorziano, non potranno mai risposarsi e quindi non potranno “offrire” la propria eredità e i molteplici doveri derivanti dal matrimonio a un nuovo soggetto che magari un giorno dovrebbe vedersela con i figli della coppia!
2 – La zona grigia dei separati-ma-non-divorziati
LIBAD: Ci sono coppie che non riescono a lasciarsi. E poi ci sono gli ex coniugi che si sono separati nel 2004, vivono in città diverse, frequentano altre persone… ma tecnicamente sono ancora marito e moglie.
Per alcuni è comodità, per altri procrastinazione sentimentale. Ma spesso è solo un gigantesco equivoco legale.
Perché finché non divorzia nessuno, ufficialmente, siete ancora legati: anche se lei vive con un istruttore di paddle e tu condividi casa (e password Netflix) con una psicanalista.
E se domani ti colpisce un infarto? Eredita l’ex. Non la tua /il tuo nuovo compagno che ti ha accudito per anni, non tua sorella, nemmeno il gatto. L’ex, quella/o che non sa nemmeno che numero di telefono hai adesso.
Vediamo con lo Studio RT: in che modalità si pongono i vostri clienti in quest’ambito? In particolare: perché certa gente rimane separata per 20 anni senza divorziare? Paura dell’ultima firma?
RT: Certamente, oltre a ragioni pragmatiche ed economiche, molto spesso i coniugi che pure hanno deciso di troncare la loro vita matrimoniale separandosi, non vogliono recidere totalmente il cordone con il quale si sono reciprocamente legati.
Una signora una volta ci ha raccontato che l’idea che il marito (separato) sia comunque ancora suo marito le dà sicurezza. Lei sa che può sempre contare su di lui perché, ad ogni modo, sono ancora sposati….si tratta di pensieri, magari, un po’ irrazionali che tuttavia sono più ricorrenti di quanto si possa immaginare.
3 – Le ricadute (e gli incidenti di percorso) durante la separazione
LIBAD: Per alcuni la separazione è una linea netta. Per altri, un elastico. Torni, vai, ritorni… magari solo per cena (o per il letto).
Ma la legge, cosa ne pensa? Scopriamo cosa succede quando il cuore vacilla… ma il codice civile non dimentica.
- E’ possibile che qualcuno torni a vivere insieme “per provare ancora” e poi magari ci ripensi di nuovo?
- Una lettrice ci ha chiesto cosa accade se si ricasca a letto insieme: va rifatto tutto l’iter da capo o basta una doccia e si riparte?
RT: È raro, ma succede che due persone, dopo essersi separate, magari dopo alcuni anni, provino nuovamente a convivere cercando di darsi una nuova possibilità.
Ancor più frequente è il caso di persone che una volta, o più volte, finiscono a letto assieme. Ciò pur volendo rimanere assolutamente separati! Il nostro codice civile prevede espressamente l’ipotesi della riconciliazione. Dispone infatti l’art.157 del codice civile che “I coniugi possono di comune accordo far cessare gli effetti della sentenza di separazione, senza che sia necessario l’intervento del giudice, con una espressa dichiarazione o con un comportamento non equivoco che sia incompatibile con lo stato di separazione”.
Se due persone legalmente separate saltuariamente si frequentano o addirittura convivono per limitati periodi di tempo, non pongono assolutamente fine in modo automatico alla loro separazione.
Al di là di comportamenti concreti specifici, come prevede la legge, è necessario che venga ripristinata come complessiva situazione di comunione morale e materiale che caratterizza (o dovrebbe caratterizzare) il matrimonio.
I casi concreti superano davvero la più fervida fantasia.
La storia che segue sembra tratta da un libro e invece è reale.
Una coppia sposata ha avuto un figlio. Dopo alcuni anni i due si sono separati e hanno divorziato; successivamente la donna ha sposato un altro uomo dal quale ha avuto un secondo figlio. Fin qui tutto molto “normale”.
A un certo punto anche il secondo matrimonio è naufragato e, dopo la seconda separazione, la donna è tornata con il primo marito da quale ha avuto un terzo figlio!
Non è finita qui.
Dopo un paio di anni, la coppia si è nuovamente separata e a questo punto le problematiche gestionali sia a livello economico sia a livello di calendario si sono fatte frequenti e di difficile soluzione.
I due uomini, a questo punto, hanno pensato di andare a convivere loro due! (forse giurandosi segretamente che mai sarebbero ritornati con la moglie….)
4 – I motivi per cui ha senso divorziare davvero (anche se non si ha fretta di risposarsi)
LIBAD: Come dicevamo c’è chi evita il divorzio come la fila alla posta. Ma non sempre è una scelta furba.
Ci spiegate perché e quando a volte è meglio mettere il punto. Anche se non hai un nuovo amore. Un lettore ha chiesto
- Ma se ormai vivo la mia vita, perché dovrei spendere tempo e soldi per divorziare davvero? Non posso essere separato e felice?
RT: Certamente riprendere i contatti (tramite legali) per parlare del divorzio non è piacevole e molte persone tendono ad assumere un atteggiamento “evitante”.
Vero che il divorzio rappresenta una nuova spesa ed una nuova fonte di stress; tuttavia bisogna considerare che solo con il divorzio si ottiene davvero lo scioglimento del vincolo (civile) nascente dal matrimonio.
La verità è che ogni situazione fa storia a sé.
Ci sono persone che già durante la separazione ci chiedono di intavolare con la controparte il discorso riguardante il divorzio perché, capita spesso, hanno fretta di sposarsi nuovamente!
Molti vogliono divorziare in fretta perché non accettano l’idea che il, poco amato, ex coniuge possa essere erede.
C’è poi un numero, certamente più ristretto, di persone che restano solo separate e non compiono mai il passo definitivo verso il divorzio.
LIBAD: Ok, siamo d’accordo: il divorzio non è obbligatorio per legge. Nessuno ti corre dietro con la toga. Abbiamo detto finché non divorzio, l’ex resta erede. Questo ce l’avete chiarito.
Ma c’è un altro dettaglio meno noto (e molto più fastidioso): se il/la tua ex finisce nei guai economici come ad esempio perde il lavoro, tu — sì proprio tu — potresti essere ancora tenuto/a ad aiutarla.
Sì, anche se non vi parlate più, anche se sta con qualcun altro, anche se nel frattempo hai cambiato vita, lavoro, città e pure playlist Spotify.
L’obbligo di assistenza può sopravvivere alla vita coniugale più a lungo di certe piante grasse.
E a quel punto, altro che “libertà”: ti ritrovi a dover pagare la pizza, Sky e (magari) anche un eventuale trasloco del tuo ex partner, tutto in nome di un matrimonio che doveva essere finito da anni?
RT: Anche la pronuncia di divorzio, e le relative statuizioni economiche, presenta regole affini a quella della separazione. In sostanza non esiste mai una totale ed assoluta definitività.
I provvedimenti economici sono sempre rivedibili se il beneficiario si viene a trovare in una condizione di particolare difficoltà. L’unico modo per precludere al proprio ex coniuge qualsiasi possibilità di richiesta futura è quella della definizione degli accordi economici in una unica soluzione. La tanto chiacchierata “una tantum” è insomma l’unica possibilità per dire davvero addio all’ex coniuge.
5 – Le Domande più assurde ricevute dallo studio (opzionale)
LIBAD: E ora, per chiudere in bellezza: ci raccontate le tre domande più assurde, improbabili o semplicemente indimenticabili che vi hanno fatto sulla separazione? Quelle domande che vi fanno dubitare della possibile evoluzione della specie?… Dai, aprite l’archivio segreto dello Studio Rutigliano Trasatti: promettiamo che non facciamo nomi… ma possiamo fare due risate in compagnia.
RT: Nel nostro lavoro riceviamo spesso domande insolite, a volte buffe, a volte surreali. Non possiamo raccontare tutti i dettagli – la riservatezza è una priorità assoluta – ma per questi tre casi abbiamo ottenuto il consenso dei clienti o li abbiamo rielaborati quel tanto che basta da renderli irriconoscibili.
E sì, sono tutte storie vere.
- Un uomo che da molti anni aveva una amante, di fronte alla moglie che intendeva separarsi, ci ha chiesto di provare a raggiungere un accordo con i legali della moglie stessa. L’accordo avrebbe dovuto prevedere una sorta di rapporto alternato nel senso che l’uomo (che evidentemente meglio avrebbe fatto a trasferirsi in alcuni paesi arabi) avrebbe vissuto una settimana con la moglie ed una settimana con l’amante. Non che si tratti di una situazione così infrequente, ma addirittura pensare che il tutto potesse essere cristallizzato in un accordo scritto, forse era davvero eccessivo!
- Una donna ci ha chiesto di raggiungere un accordo con il marito in forza del quale lei non avrebbe mai dovuto avere più alcun rapporto con la suocera!
- Un marito (la coppia vive in una splendida località di mare con clima particolarmente mite) dorme stabilmente sul terrazzo ed ha chiesto alla moglie di firmare un documento con il quale lei dichiara che ciò non rappresenta alcuna violazione dei doveri coniugali
LIBAD: Ecco, ora sai tutto quello che avresti voluto sapere sulla separazione, ma avevi paura di chiedere.
O forse avevi paura di sapere, ma eri troppo curioso per non chiedere.
In ogni caso, se ti ritrovi in questa situazione, ricorda: meglio una verità scomoda che una bugia comoda. Anche in tribunale.
Se invece la tua storia è ancora più assurda, tragicomica o “legalmente creativa”, raccontacela.
Abbiamo creato una sezione apposta per condividere la propria esperienza: fa bene a chi la scrive, e può fare bene a chi legge.
Per sentirsi meno solo. E magari per vedere la luce in fondo al tunnel.
E se ti è rimasto un dubbio, una perplessità, o semplicemente vuoi capire meglio cosa puoi fare da separando… ma non troppo, scrivici.
Risponderemo insieme agli avvocati dello Studio Rutigliano Trasatti, come sempre senza giudicare e con la nostra solita ironia.
💬 Lascia un commento qui sotto o un messaggio privato: ogni spunto potrebbe diventare un nuovo articolo. (Anonimo, ovviamente.)
Perché sì: anche il limbo tra separazione e divorzio può essere abitato… ma non per sempre.