L’amore ai tempi dei tradimenti: un manuale ironico di sopravvivenza (con qualche dato statistico)

Tempo di lettura: 5 minuti

Nel mare magnum delle relazioni moderne, il tradimento emerge come un iceberg di emozioni contrastanti: dolore, rabbia, curiosità morbosa. Oggi, armati di piglio ironico e un pizzico di sarcasmo, ci immergeremo in questo fenomeno controverso, smascherando luoghi comuni e svelando dati statistici che sono emersi in varie ricerche

Le radici del tradimento: non solo cuori infranti, ma un groviglio di motivazioni

Dimenticatevi le solite scuse banali come “mancanza d’amore” o “troppo lavoro”. Uno studio pubblicato su Journal of Sex Research (Mark, Janssen, & Milhausen, 2011) ci offre una mappa per esplorare le ragioni che spingono al tradimento. Tra le più comuni troviamo la fame di sesso e intimità, la ricerca di novità e brivido, la voglia di colmare un vuoto emotivo. Insomma, non è solo colpa di lui o di lei, è un complesso cocktail di fattori.

In Italia, il tradimento è come la pasta: un piatto forte e diffuso

Secondo il sondaggio di un network italiano di incontri online, solo il 30% delle coppie rimane fedele per tutta la durata del matrimonio. I restanti? Beh, diciamo che la monogamia è messa a dura prova (nel restante 70% dei casi, almeno uno dei due partner tradisce, e in alcuni casi, entrambi sono infedeli). Ma non preoccupatevi, non è solo un problema italiano: un’indagine a livello europeo rivela che il 45% degli italiani ammette di aver tradito almeno una volta, superando Francia (43%) e Spagna (39%).

E le opinioni sul tradimento? Un caleidoscopio di idee

Se da un lato il 64% degli italiani lo condanna moralmente, dall’altro, questa percentuale è tra le più basse al mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’84% lo stigmatizza apertamente. Insomma, in Italia il tradimento è un po’ come la pizza: amato (o almeno tollerato) da molti, con qualche eccezione puritana.

Primo anno di matrimonio: la luna di miele può avere un sapore amaro

Attenzione sposi novelli! Già il primo anno è un periodo critico: il 27% degli uomini e il 21% delle donne tradisce. E tra chi tradisce in questo periodo, c’è anche chi ha già collezionato tradimenti durante il fidanzamento… Insomma, un’ennesima prova che il matrimonio non è garanzia di amore eterno (vedi nostro articolo Amore e diritto: il matrimonio ha ancora senso?)

Uomini vs Donne: tradimento con stili diversi

Secondo uno studio di Buss e Shackelford del 1997, gli uomini sono spesso mossi dal desiderio di avventure sessuali, mentre le donne tendono a cercare un legame emotivo oltre al sesso, o a colmare una carenza di affetto nella relazione principale. Ma attenzione, queste distinzioni sono in continua evoluzione, e studi più recenti suggeriscono che le differenze di genere nel tradimento potrebbero essere meno marcate di quanto precedentemente pensato, con fattori come l’opportunità e la soddisfazione della relazione che giocano ruoli più significativi.

Tradimenti: maratone o sprint?

La durata dei tradimenti varia come le stagioni. Un’indagine di “Psychology Today” rivela che alcuni sono fugaci come una farfalla, mentre altri durano mesi o anni, spesso influenzati dalla capacità degli individui di mantenere segrete le loro relazioni extraconiugali.

Sorprendentemente, solo una piccola percentuale di relazioni nate da un tradimento sfocia in relazioni a lungo termine o matrimoni. Secondo Fisher, 2012, il 65% delle coppie che ha iniziato una relazione tramite un tradimento non supera i 6 mesi di vita, poco più del 10% prosegue la relazione oltre i 2 anni, solo il 5% finisce per convolare in seconde nozze con il proprio amante.

Crisi dei sette anni: quando l’amore si trasforma in routine?

Le ricerche suggeriscono che il rischio di infedeltà aumenta tra i 6 e i 10 anni di relazione. Questo periodo coincide spesso con la “crisi dei sette anni”, quando la monotonia può spingere alcuni a cercare novità altrove. Insomma, anche l’amore più solido può vacillare di fronte alla routine.

Tradimenti: nelle coppie sposate o libere? Nuove sfide per vecchi schemi

C’è differenza tra tradire in un matrimonio e tradire in una relazione libera? Un’indagine dell’Institute for Family Studies ha rilevato che gli individui sposati tendono ad avere tassi di infedeltà più alti rispetto a quelli in relazioni non matrimoniali. Questo potrebbe essere dovuto al senso di costrizione che deriva da un matrimonio fallito, unito alle difficoltà di separarsi per via delle implicazioni sociali, legali ed economiche.

Tradimenti e divorzi: connessioni intrecciate

Secondo un report del 2020 dall’Institute for Family Studies (IFS), l’infedeltà è una delle principali cause di divorzio, con circa il 20-40% dei divorzi negli Stati Uniti ad essa attribuiti. L’infedeltà può essere sia una causa che una conseguenza di problemi relazionali preesistenti, e la decisione di divorziare comunque dipende da una molteplicità di fattori, tra cui la qualità della relazione prima del tradimento e l’eventuale presenza di precedenti tradimenti.

Riconciliazione dopo il tradimento: missione (quasi) impossibile?

Alcuni studi hanno cercato di capire come si possa superare un tradimento e ricostruire la relazione. E’ come scalare l’Everest: molto complesso e sfidante.

  • Perdono, ma non dimenticare”: Gordon, Baucom e Snyder (2004) hanno scoperto che il perdono è la chiave per non trasformare la vostra vita amorosa in un episodio di un soap opera. In pratica, se capite il motivo per cui il vostro partner ha deciso di fare una gita fuori programma e lavorate per ricostruire la fiducia, c’è una speranza che tutto torni (quasi) come prima. Più facile a dirsi che a farsi…  ma ehi, chi ha detto che l’amore è semplice?
  • “Chiacchiere da divano (del terapista)”: Allen e soci (2005): hanno evidenziato che parlarne con un professionista può effettivamente evitare che la barca affondi del tutto. Sembra che saper comunicare senza lanciarsi oggetti possa effettivamente aiutare a salvare il matrimonio.
  • “Telefonate agli amici, non solo nei quiz show”: Moller e Vossler (2015) hanno illuminato il fatto che avere un buon gruppo di supporto è come aver una ciurma per navigare nelle acque burrascose del tradimento. Amici, famiglia e terapisti possono trasformarsi in un vero salvagente quando le onde si alzano.
  • “Mindfulness: meno Netflix, più chill”: Fife, Weeks, e Stellberg-Filbert (2013) consigliano di usare la mindfulness e la terapia cognitivo-comportamentale come antidoti al veleno del tradimento. Praticamente, invece di rimuginare su quello che è successo, vi aiutano a concentrarvi sul qui ed ora. Perché, diciamocelo, a volte è meglio stare un po’ zen piuttosto che trasformarsi in un detective privato ossessionato dal passato.

E per concludere, se posso.. un consiglio:

Coltivate le vostre relazioni giorno per giorno, finché siete in tempo. Non aspettate che sia troppo tardi per accorgervi che qualcosa non va. La comunicazione, la passione e la condivisione sono gli ingredienti essenziali per una relazione sana e duratura.

E se le cose non dovessero funzionare… beh, il divorzio esiste per questo! Affrontarlo con maturità e rispetto è il modo migliore per chiudere un capitolo e aprirne uno nuovo (vedi nostro articolo Si può essere felici dopo il divorzio?).

Ah, i dati… d’altronde vi ho detto io che amo basarmi su quelli!

Mi avete fatto notare che per capire quanto sia “normale” che una relazione nata da un tradimento duri poco, bisognerebbe confrontarla con la durata media delle relazioni “normali”. Beh, che dire… preparate i fazzoletti (e magari anche un bel bicchiere di vino per brindare all’incertezza dell’amore):

  • Le relazioni “normali” dopo i 45 anni? Secondo uno studio del 2020 durano in media 2.5 anni, ma raggiungono i 4 superati i 55 anni. Ovviamente c’è chi resiste meno di un anno e chi invece supera i 20, quindi non fatevi troppe illusioni. (Fonte: Journal of Personality and Social Psychology)
  • Sposarsi dopo i 45? Può funzionare! Il tasso di divorzio è più basso rispetto ai matrimoni giovanili, e le coppie sono pure più felici. (Fonte: Psychology and Aging)
  • Relazioni serie tra i 45 e i 64 anni negli Stati Uniti? Il 41% ci sta dentro, con una durata media di 12 anni. (Fonte: Pew Research Center)
  • Tasso di divorzio per coppie over 45 in Australia? 30%, contro il 44% delle coppie più giovani. Sembra funzioni il meglio tardi che mai, no? (Fonte: Ufficio di statistica australiano)

Ma attenzione! La durata non è tutto. Relazioni brevi possono essere felici, mentre quelle lunghe possono essere un inferno.

P.S. Se vi serve un algoritmo per calcolare la probabilità di successo di una relazione nata da un tradimento, mi dispiace: non l’ho ancora inventato. Ma se trovate un matematico con il cuore infranto, magari ci riesce!



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *