Introduzione: perché condividere ci rende più forti (e meno soli sul divano)
Chi di voi mi legge da più tempo sa che quando ho creato questo spazio, avevo un’idea era semplice: offrire una prospettiva sul divorzio che non facesse venire voglia di buttarsi dal balcone dopo averla letta. Vi ho quindi proposto (e continuerò a farlo!) argomenti che ritengo possano essere di vostro interesse e stimolo.
Ho però pensato che se anche voi raccontaste la vostra, avremmo più prospettive e vi ho quindi recentemente invitato a condividere le vostre storie. Non per farci due risate alle spalle degli/delle ex, ma per un motivo molto più nobile: far capire a chi sta passando un momento difficile che non è solo. E no, non intendo “solo” come in “single e disperato”, ma come in “ehi, anche altri hanno attraversato questa tempesta e sono usciti dall’altra parte e ora si godono il sole con un’abbronzatura da fare invidia!”.
Un mosaico di esperienze: perché il divorzio non è un gioco a squadra
Ora, so cosa state pensando: “Ma come, non eri tu quello che voleva dare voce alla prospettiva maschile sul divorzio? E ora ci propini la storia di una donna?”. Ebbene sì, colpevole! Ma prima che iniziate a lanciarmi pomodori virtuali, lasciate che vi spieghi.
Vedete, il divorzio non è una partita di calcio dove ci sono due squadre che si affrontano. È più simile a un gigantesco puzzle dove ogni pezzo, che sia rosa, azzurro o di qualsiasi altro colore dell’arcobaleno, ha un suo posto.
Sì, mi sta a cuore far conoscere anche la prospettiva maschile sul divorzio. Ma sapete cosa? Credo fermamente che per capire veramente questa esperienza, dobbiamo ascoltare tutte le voci. È come guardare un film: se ascolti solo i dialoghi del protagonista, ti perdi metà della trama!
Ecco perché oggi vi propongo la storia di Mara (che mi ha consentito di citare il suo nome). Perché capire come alcune donne vivono il matrimonio e il divorzio può aiutare noi uomini a essere meno… beh, diciamo “testoni”. E viceversa!
Non si tratta di schierarsi. Non stiamo giocando a Cluedo dove devi indovinare se l’ex cattivo è uomo o donna. Si tratta di ascoltare, capire e andare avanti cercando di costruire il nuovo futuro.
Quindi, cari lettori, preparatevi a un viaggio nell’esperienza di Mara per arricchire il nostro bagaglio di comprensione.
La storia condivisa: il coraggio di Mara – un viaggio verso la libertà
Prima di tuffarci nella storia di Mara, vorrei prendermi un momento per ringraziarla. Cara Mara, il tuo coraggio nel condividere questa esperienza così personale è ammirevole. Aprire il proprio cuore e mettere nero su bianco momenti difficili della propria vita non è da tutti. Quindi, a nome di tutta la community di “Life is Better After Divorce”, grazie.
Lettori, quello che state per leggere è la storia di Mara, raccontata con le sue parole. Vi chiedo di leggerla con rispetto e empatia, ricordando che dietro ogni divorzio c’è una storia umana, complessa e unica.
A 19 anni mi sono fidanzata con un ragazzo, i cui genitori avevano divorziato in modo traumatico e la cui madre mai si era ripresa da questo evento.
Per questo motivo ho impiegato ogni sforzo nel cercare di dargli tutto l’amore ed affetto possibili.
Dopo 10 anni siamo andati a convivere e, un anno dopo, ci siamo sposati.
Non mi ero accorta, presa com’ero dal salvarlo dal suo passato, che avevo spostato un narcisista.
Nei 14 anni di matrimonio che sono seguiti, sono stata allontanata da tutti gli amici (da ultimo dovevo vedere di nascosto anche i miei genitori), la mia carriera di avvocato – che ci ha mantenuto entrambi per anni – è stata sempre motivo di biasimo da parte sua (dovevo chiedere il permesso per rispondere al telefono quando eravamo insieme, o chiudermi in bagno a scaricare le e-mail), sapeva che desideravo un figlio, ma non ha mai parlato dell’eventualità di averne.
I miei bisogni venivano sempre negati.
Nel 2018 ha cominciato a guadagnare molto bene grazie ad un nuovo lavoro ed è divenuto violento verbalmente e fisicamente (pur senza arrivare mai a picchiarmi) e, dopo 4 anni di inferno, se ne è andato (ovviamente con un’altra), accusandomi, tra l’altro, di non aver voluto un figlio (!)
Da quel momento, benché il mio mondo fosse andato in frantumi, ho cominciato a vivere: ho ritrovato tutti gli amici che non vedevo da 15 anni e ne ho trovati di nuovi, esco tutte le sere, faccio tanto sport, vado via per i week end e visito i paesi dove lui mi negava di viaggiare e se nessuno può partire con me, ci vado da sola.
Finalmente vivo, colgo la meraviglia che mi circonda in ogni momento e dormo a forma di stella marina nel letto, riempiendolo tutto… questa è, per me, LIBERTÀ!
Wow. Che viaggio, vero? La storia di Mara ci ricorda che il matrimonio può essere una strada bloccata e pericolosa, ma il divorzio può diventare un trampolino di lancio verso una vita migliore.
Ci sono passaggi in questa storia che probabilmente risuoneranno con molti di voi. L’idea di “salvare” qualcuno dal proprio passato, il lento isolamento dagli amici e dalla famiglia, la negazione dei propri bisogni… sono dinamiche che purtroppo molte persone, uomini e donne, si trovano a vivere.
Ma la parte che più mi ha colpito? Il finale. Quel momento in cui Mara descrive come ha ricominciato a vivere dopo il divorzio. “Finalmente vivo, colgo la meraviglia che mi circonda in ogni momento e dormo a forma di stella marina nel letto, riempiendolo tutto…” Queste parole sono potenti, sono un inno alla rinascita e alla libertà.
La storia di Mara ci ricorda che, per quanto doloroso possa essere un divorzio, può anche essere l’inizio di qualcosa di nuovo e meraviglioso. Non è solo la fine di un capitolo, ma l’inizio di un nuovo libro, tutto da scrivere.
Nel prossimo paragrafo, approfondiremo alcuni aspetti di questa storia, collegandoli a temi che abbiamo già esplorato sul nostro portale. Ma per ora, vi invito a riflettere su questa domanda: cosa significa per voi la libertà dopo un divorzio?
Echi di verità: cosa possiamo imparare dalla storia di Mara
La storia di Mara ci mostra riflessi di esperienze che molti di noi hanno vissuto o stanno vivendo. Permettetemi di evidenziare alcuni punti chiave e collegarli a temi che abbiamo già esplorato su questo portale.
- Il mito del “salvatore” Ricordate quando Mara dice: “Per questo motivo ho impiegato ogni sforzo nel cercare di dargli tutto l’amore ed affetto possibili”? Quante volte abbiamo sottovalutato il pericolo di entrare in una relazione pensando di poter “salvare” l’altro? Un tema importante, magari ci dedicheremo un articolo in futuro
- L’isolamento progressivo “Sono stata allontanata da tutti gli amici (da ultimo dovevo vedere di nascosto anche i miei genitori)” e la negazione dei propri bisogni personali: “I miei bisogni venivano sempre negati”. Entrambi i temi mi sono noti e so quanto fanno male: si presentano sempre nelle relazioni con narcisisti (o comunque cluster B) – hai già letto il nostro articolo Relazioni tossiche dopo i 40? Smaschera il/la partner narcisista e riprendi il controllo della tua vita! ?
- L’importanza dell’attività fisica Mara decide di fare sport. Non spiega se prima o dopo la sua rinascita. L’attività fisica fa bene sotto molti punti di vista e può essere un aiuto alla rinascita Lo abbiamo spiegato in diversi articoli come Trascuratezza fisica e mentale come conseguenza della crisi di coppia: fondamentale uscire dal loop
- La rinascita post-divorzio La parte finale della storia di Mara è un inno alla libertà ritrovata. “Finalmente vivo, colgo la meraviglia che mi circonda in ogni momento”. Questo risuona perfettamente con il nostro mantra “Life is Better After Divorce”. Non si tratta di demonizzare il matrimonio, ma di riconoscere che a volte la fine di una relazione può essere l’inizio di una vita più autentica e soddisfacente. A questo proposito vi consiglio l’articolo Si può essere felici dopo il divorzio?
Lezioni chiave:
- L’amore non dovrebbe mai richiedere il sacrificio della propria identità o felicità.
- Mantenere relazioni sociali e interessi personali è cruciale, anche all’interno del matrimonio.
- Riconoscere i segnali di una relazione tossica è il primo passo verso la libertà.
- Il divorzio, per quanto doloroso, può essere un’opportunità di crescita e rinascita.
La sua storia ci ricorda anche che abbiamo sempre la possibilità di riprendere in mano la nostra vita e di riscrivere la nostra storia. #lifeisbetterafterdivorce
Un invito alla condivisione: la tua storia conta -unisciti al dialogo
La storia di Mara è potente, toccante e, ne sono certo, ha fatto risuonare qualcosa in molti di voi. Ma sapete cosa? La vostra storia è altrettanto importante. Sì, parlo proprio con te che stai leggendo in questo momento!
Che tu sia un uomo o una donna, che il tuo divorzio sia stato un inferno o una liberazione (o forse entrambe le cose), la tua esperienza è unica e preziosa. E potrebbe essere esattamente ciò di cui qualcun altro ha bisogno per trovare la forza di andare avanti.
Ecco perché oggi vi lancio una sfida: condividete la vostra storia. Non deve essere un capolavoro letterario o un bestseller in potenza. Deve essere semplicemente autentica, la vostra verità.
Perché farlo?
- È catartico: Mettere nero su bianco la propria esperienza può essere incredibilmente liberatorio.
- Aiuta gli altri: La vostra storia potrebbe essere la luce in fondo al tunnel per qualcuno che sta attraversando un momento buio.
- Crea comunità: Ogni storia condivisa rafforza il legame tra noi, creando una rete di supporto e comprensione.
Come condividere la vostra storia:
- Inviatela tramite DM sui nostri social, oppure usando l’apposito form su lifeisbetterafterdivorce.com
- Lunghezza consigliata: tra le 500 e le 1000 parole
- Siate onesti, ma rispettosi: ricordate che il nostro obiettivo è costruire, non distruggere
- Se preferite rimanere anonimi, fatecelo sapere
Spunti per iniziare:
- Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
- Cosa avete imparato su voi stessi durante il processo di divorzio?
- Come è cambiata la vostra vita dopo il divorzio?
- Quale consiglio dareste al vostro io del passato?
Ricordate: qui non troverete giudizi, solo comprensione e supporto. La vostra storia, con tutte le sue sfumature, è benvenuta qui.
E chi lo sa? Magari la prossima storia che pubblicheremo sarà proprio la vostra. E magari, proprio come la storia di Mara, diventerà quel faro di speranza per qualcun altro che sta navigando nelle acque agitate del divorzio.
Quindi, cari lettori, prendete carta e penna (o aprite un nuovo documento sul vostro computer) e iniziate a scrivere. Perché la vostra storia conta. Perché la vostra esperienza può fare la differenza. E perché, insieme, stiamo costruendo una nuova narrativa sul divorzio: una in cui la fine di un capitolo è solo l’inizio di una nuova, emozionante avventura.
Aspetto con ansia di leggere le vostre storie. Perché ricordate: la vita è meglio dopo il divorzio, soprattutto quando la condividiamo!
P.S. Un appello speciale ai miei lettori uomini: so che molti di voi potrebbero sentirsi un po’ restii a condividere le proprie esperienze. Forse avete sentito dire che gli uomini sono più introversi delle donne quando si tratta di parlare di emozioni. Beh, che ne dite se sfatiamo insieme questo mito?
La vostra voce è altrettanto importante in questa conversazione. Non lasciamo che gli stereotipi ci definiscano o ci limitino. Che siate il tipo da versare lacrime su una pizza surgelata o da affrontare il divorzio con una battuta sarcastica, la vostra storia ha valore. Anzi, potrebbe essere esattamente ciò di cui un altro uomo ha bisogno per sentirsi meno solo nel suo percorso.
Quindi, signori, prendete coraggio e condividete. Mostrate al mondo che gli uomini sanno essere vulnerabili, onesti e riflessivi quando si tratta delle proprie esperienze di divorzio. Chi lo sa, potreste scoprire che aprirsi non è poi così male… e potreste persino ispirare altri a fare lo stesso!