Introduzione
Cari separandi, questo articolo è proprio per voi, che ormai vivete il matrimonio come una prigione, come un campo di battaglia, come una valle di lacrime. Se la situazione è ai minimi termini e il divorzio vi sembra più inevitabile della sostituzione del vostro cellulare la cui batteria non arriva a metà mattina… è ora di iniziare a pensare seriamente al vostro futuro. E indovinate un po’? Progettare la vostra nuova casa è un ottimo modo per farlo!
Parliamoci chiaro: so benissimo che non tutti possono permettersi una casa da urlo. Tranquilli, non siete soli in questa avventura finanziariamente… diciamo ‘interessante’.
Ora, so cosa state pensando: “Casa? Quale casa? Sarò fortunato se riuscirò a permettermi un monolocale con vista sulla stazione!” In realtà questo non vuole essere un manuale per milionari in crisi coniugale.
Che possiate permettervi di acquistare una villa o di rendere accogliente un sottoscala alla Harry Potter, l’importante è creare uno spazio che dica “questo sono io”
Questo non è solo un gioco mentale per passare il tempo mentre aspettate di capire qual è il momento giusto per sentire il vostro avvocato. No, signore! Questo è un vero e proprio lavoro preparatorio che vi salverà il didietro (e il portafoglio) quando finalmente direte addio alla vita coniugale. Pensate a questo esercizio come a un “piano di fuga elaborato”: meno adrenalinico di scalare il muro di casa con una corda fatta di lenzuola annodate, ma decisamente più pratico.
Secondo uno studio del 2021 pubblicato sul Journal of Divorce and Remarriage, le persone che pianificano attivamente il loro futuro post-divorzio tendono ad adattarsi meglio alla nuova vita.
Avete l’opportunità di creare la vostra personale bat-caverna (senza la parte umida e i pipistrelli, si spera). La vostra nuova casa non è solo un tetto sulla testa, ma un vero e proprio simbolo della vostra rinascita. Come ha detto il filosofo Gaston Bachelard nel suo “La poetica dello spazio”, la casa è il nostro angolo di mondo, il nostro primo universo. E’ la vostra Isola di Themyscira – per le fan di Wonder Woman 😊
Ricordate quando avete accettato di buon grado (si fa per dire) quel divano floreale che sembrava uscito dal salotto di vostra nonna? O quando avete annuito con finto entusiasmo all’idea di tappezzare la camera da letto con quelle piccole roselline? Beh, quei giorni sono finiti, amici. È ora di dire addio al ruolo di gregari nell’arredamento e abbracciare il vostro inner interior designer!
Ma attenzione, la vostra vita va avanti nel frattempo e dovrete continuare a bilanciare lavoro/carriera, figli (forse già adolescenti) e, poi una nuova vita da single tutta da costruire. Uno studio del Pew Research Center del 2020 ha evidenziato come il 47% dei Gen X si senta stressato nel gestire questi molteplici ruoli. Aggiungete tutti gli aspetti del divorzio (sperando che non sia troppo conflittuale) e voilà: avete la ricetta perfetta per una crisi d’identità abitativa!
Ma non temete. Questa è la vostra occasione per creare uno spazio che rifletta davvero chi siete. Quindi, mettete da parte quel poster dei Nirvana che avete conservato dal 1991 (sì, lo so che ci siete affezionati) e preparatevi ad un viaggio di scoperta domestica.
Questo esercizio non è solo per farvi sentire meglio (anche se, non fa certo male!). È un modo pratico per prepararvi a quello che verrà. State essenzialmente creando un “business plan” per la vostra nuova vita, solo che invece di grafici e proiezioni finanziarie, state decidendo se un divano in pelle è davvero una buona idea con il gatto che vorrete avere a casa.
Ma attenzione, non stiamo parlando di trasformare la vostra attuale casa in un campo di addestramento pre-divorzio. Niente “accidentali” rotture di oggetti a cui il vostro partner è affezionato o misteriose sparizioni di vestiti dall’armadio. Stiamo parlando di una pianificazione seria (ma divertente) per il vostro futuro.
Quindi, mettete da parte per un momento le preoccupazioni su alimenti e custodia dei figli e preparatevi ad un viaggio nell’immaginazione pratica. Stiamo per esplorare come sarà la vostra vita – e la vostra casa – dopo il grande passo.
La vostra futura casa – e il vostro futuro – vi stanno aspettando. E fidatevi, saranno molto meglio di quanto pensate ora!
La Casa come riflesso della vostra nuova vita
Allora, siete pronti ad immaginare il vostro nuovo spazio come un’oasi della serenità? Ottimo, perché la vostra casa post-divorzio non è solo un luogo dove buttare le vostre cose, ma un vero e proprio specchio della vostra anima. E no, non vogliamo uno di quelli deformanti del luna park!
Secondo l’antropologa e psicologa del design Toby Israel, autrice di “Some Place Like Home”, il nostro ambiente domestico ha un profondo impatto sul nostro benessere psicologico.
Ma non vi preoccupate: non dovete pensare il vostro salotto in modo che possa concorrere per apparire su AD Italia! Si tratta piuttosto di creare un ambiente che ben rappresenti il vostro nuovo essere e in cui voi.. vi sentiate a casa.
Il sociologo Anthony Giddens, nel suo “Modernity and Self-Identity”, parla di come nella società moderna l’identità sia un “progetto riflessivo”. In altre parole, la vostra casa è come un gigantesco selfie tridimensionale. Quindi, assicuratevi che sia un buon selfie, non uno di quelli con l’angolazione sbagliata e il doppio mento in evidenza!
Ma attenzione, ragazzi. C’è una sottile linea tra esprimere la propria mascolinità e ricreare il set di un film di Vin Diesel. Uno studio del 2018 pubblicato sul Journal of Environmental Psychology ha dimostrato che gli uomini tendono a preferire spazi con linee nette e colori scuri. Questo non significa che dovete dipingere tutto di nero e riempire la casa di attrezzi da palestra!
Invece, pensate a come incorporare elementi che riflettano la vostra personalità. Amate la musica? Perché non creare un angolo dedicato ai vostri vinili? Siete un appassionato di lettura? Una libreria ben curata può essere sia funzionale che esteticamente piacevole. E se siete un patito di tecnologia, potete trasformare il vostro salotto in un paradiso high-tech, senza farlo sembrare la plancia di comando dell’Enterprise.
E ora, un consiglio da fratello maggiore: resistete alla tentazione di trasformare la vostra nuova casa in quello che chiamo “l’appartamento della seconda adolescenza”. Sì, so che la tentazione di comprare quella meravigliosa postazione da gaming con tanto di volante, pedaliera ma anche il mirino elettronico per i giochi FPS, è fortissima! Ma ricordate, state cercando di creare la casa di un adulto, non la stanza dei sogni di un quindicenne.
In conclusione, la vostra nuova casa è un’opportunità per reinventarvi, per creare uno spazio che rifletta davvero chi siete e chi volete diventare. È il vostro palcoscenico personale, il vostro laboratorio di identità, il vostro… ok, avete capito l’idea. Quindi, rimboccatevi le maniche, acquistate un paio di riviste di arredamento (o aprite Pinterest, siamo nel 2024 dopotutto) e iniziate a pensare il vostro personale paradiso post-divorzio. E ricordate, probabilmente il vostro nuovo essere è ancora in formazione, non è detto che abbiate già chiaro tutto… però potete iniziare a farvi delle idee ed eventualmente mettere dei punti fermi.
La ricerca della casa è un’attività che richiede tempo
Un’altra attività che dovrete fare è iniziare la ricerca della nuova casa! Non è detto che la casa coniugale non venga assegnata a voi… però (purtroppo) se siete di sesso maschile le probabilità giocano contro. In ogni caso potreste essere anche voi a voler cercare una abitazione più piccola, in un’altra zona o comunque differente… proprio per ricominciare.
Ma attenzione, questo non è un episodio di Cerco Casa Disperatamente dove in una settimana comprerete la dimora dei vostri sogni. No, cari amici, nella vita reale le cose richiedono tempo.
Secondo i dati del borsino immobiliare, il tempo medio per trovare una nuova casa si aggira tra i 6 e 9 mesi (ma in alcune città/zone facilmente si supera l’anno!). Quindi, rilassatevi, non siete voi ad essere lenti, è il mercato immobiliare che richiede tempo!
Di seguito alcuni aspetti che dovreste considerare:
- La zona: è importante decidere in quale zona volete vivere. Volete stare in città, magari vicino alla metropolitana per evitare il traffico che vi fa venire voglia di urlare come il personaggio di Edvard Munch? O preferite un posto nel verde dove poter uscire a correre o godervi la natura? Uno studio del 2019 dell’American Psychological Association ha dimostrato che vivere vicino a spazi verdi può ridurre lo stress e migliorare il benessere mentale. D’altra se siete come Woody Allen non potreste vivere mai lontano dalla vostra Manhattan!
- Il budget: quel fastidioso vincolo che ci ricorda che no, non possiamo permetterci la villa di Tony Stark. E’ importante capire se volete/vi potete permettere di comprare casa oppure pensate di andare in affitto (oppure una combinazione delle due: prima affitto e poi acquisto). Per fare i conti bene, non è necessario rivolgervi subito alle banche: potete usare broker come Mutui Online che vi consentono gratuitamente di conoscere l’importo della possibile rata, della sostenibilità della stessa in funzione del vostro reddito e dell’anticipo che siete in grado di dare.
- La dimensione: non esagerate con i locali! Sì, lo so che vi piacerebbe una stanza per ogni hobby che avete intenzione di iniziare (e forse abbandonare dopo due settimane), ma siate realistici. E pensate anche ai vostri figli: è importante che possano sentirsi a casa anche nel vostro nuovo spazio. Uno studio del 2020 pubblicato su Family Process ha evidenziato come avere uno spazio personale nella casa di entrambi i genitori possa aiutare i figli ad adattarsi meglio al divorzio. Quindi, forse quella sala giochi/palestra/studio fotografico può aspettare.
Iniziate a vedere case anche durante o prima della separazione. Non solo vi terrà impegnati (evitando di passare le serate a stalkerare l’ex su Instagram), ma vi darà anche un’idea di cosa offre il mercato.
Tecnologia e Smart Home
Benvenuti nel futuro, o meglio nel presente! La tecnologia smart home non è più roba da film di fantascienza o da miliardari eccentrici con troppo tempo libero. Secondo un rapporto di Statista del 2023, il 34% delle case italiane ha già adottato qualche forma di tecnologia smart. Potrebbe essere l’occasione per adottarne qualcuna nella tua nuova casa.
Vi confesso che in passato ero un tecnofan sfegatato (colpa della mia formazione e forma mentis), pronto a trasformare casa mia in datacenter all’avanguardia. Più recentemente, però (la maturità ? 😉) sono molto più pragmatico: ora adotto solo ciò che mi può dare un effettivo ed oggettivo vantaggio. In altre parole, se non mi fa risparmiare tempo, non semplifica o mi rende più piacevole la vita in casa, probabilmente non ne ho bisogno!
Online trovate sicuramente modo di approfondire i temi che vi interessano e probabilmente avete un “cuggino” che sa tutto di queste cose a cui volete rivolgervi.
Un consiglio personale: gli assistenti vocali come Alexa, Siri e Google Assistant? Li trovo utili quanto un pelapatate in un negozio di scarpe. Se proprio vi piacciono, attivateli solo quando vi servono e disattivateli subito dopo. A meno che non vogliate una relazione seria con un’IA, nel qual caso… chi sono io per giudicare? Quindi, abbracciate con serenità il futuro e pensate a quali tecnologie vorreste avere a casa. In ogni caso… non buttate quella vecchia mazza da baseball. Sapete, nel caso Skynet prenda il sopravvento.
Decluttering: liberarsi del vecchio per far spazio al nuovo
Anche se non siete accumulatori seriali degni di un reality show, è giunto il momento di affrontare quella montagna di “ricordi” che avete accatastato negli anni. Sì, parlo proprio di quel maglione orrendo che non mettete mai (ma che tenete “per le emergenze”), delle magliette dei tempi delle superiori (che miracolosamente ancora vi entrano… quasi), e degli abiti che possono tornare di moda o che risalgono ai tempi di quando eravate sovrappeso (a proposito, avete letto il nostro articolo sul metabolismo e quello sull’importanza dell’attività fisica? No? Beh, fatelo!).
Il decluttering non è solo una moda lanciata da Marie Kondo per farvi sentire in colpa per ogni oggetto che possedete (come se il divorzio non bastasse). È una pratica con radici profonde nella psicologia e nel benessere personale. Secondo uno studio del 2019 pubblicato su Current Psychology, liberarsi degli oggetti non necessari può effettivamente ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. In parole povere, meno cianfrusaglie = meno stress. Chi l’avrebbe mai detto: forse Marie Kondo non è poi così matta!
Ma come iniziare questo processo senza sentirsi sopraffatti alla sola idea? Il Dr. Joseph Ferrari, professore di psicologia alla DePaul University (e probabilmente campione mondiale di pulizie di primavera), suggerisce di iniziare con le “zone calde” della casa: quegli angoli dove il caos regna sovrano. L’armadio del cambio stagione (dove le stagioni si sono fuse in un unico blob di vestiti), la cantina (regno di ragni e scatole misteriose), il garage (cimitero di progetti mai iniziati), o il vostro studio se ne avete uno. Potrebbe essere anche quell’anta dell’armadio dove avete nascosto tutti i regali di Natale che non avete mai avuto il coraggio di riciclare (sì, incluso quell’apribottiglie a forma di tucano fluorescente). Mi raccomando in questa fase occupatevi solo delle cose vostre, e non di quelle comuni o del partner! Deciderete poi insieme, una volta che la separazione sarà ufficiale, cosa fare con quella collezione di nani da giardino.
E quando si tratta di decidere cosa tenere e cosa lasciar andare, ricordate la regola del “se non l’avete usato negli ultimi 2 anni, probabilmente non ne avete bisogno”. Certo, ci sono eccezioni. Quel costume da Darth Vader che indossate una volta ogni cinque anni per Halloween? Quello può restare (la Forza è con voi, dopotutto). La raccolta completa del “Giornale di Goldrake” del 1980? Forse è ora di lasciarla andare, amici. Goldrake ha combattuto abbastanza, lascialo riposare in pace.
Ma cosa fare con gli oggetti carichi di valore emotivo, come le foto del matrimonio o i regali dell’ex? La psicologa Dr. Susan Krauss Whitbourne suggerisce di fare una selezione, decidendo mentalmente di conservare solo ciò che veramente rappresenta momenti felici e significativi. Per il resto, ricordate: quando sarete separati e deciderete di scartare quelle cose, non starete buttando via i ricordi, starete solo facendo spazio per crearne di nuovi (e speriamo migliori!). E, se proprio non riuscite a separarvi da qualcosa, c’è sempre l’opzione di fotografarlo prima di disfarvene. Perché sì, anche i ricordi possono essere digitalizzati! E occupano molto meno spazio nel cloud che nel vostro armadio.
Conclusione della prima parte
Abbiamo fatto un viaggio attraverso i primi passi per ricostruire la vostra vita post-divorzio, partendo dalle fondamenta: la vostra nuova casa. Abbiamo esplorato come la vostra futura dimora possa essere un riflesso del vostro nuovo io, libero da compromessi e pieno di possibilità.
Vi abbiamo fornito suggerimenti su come affrontare la ricerca di una nuova casa, armati di pazienza e un budget realistico. Ci siamo avventurati nel mondo della tecnologia smart home, cercando di distinguere tra gadget inutili e strumenti che possono effettivamente migliorare la vostra vita. E infine, abbiamo affrontato la montagna di “ricordi” accumulati negli anni, imparando l’arte del decluttering per fare spazio al vostro futuro.
Ma il viaggio non è finito qui! Nella prossima puntata, esploreremo come organizzare i vostri nuovi spazi, creare un ambiente che promuova il benessere, e molto altro ancora.
Ricordate, questo processo non riguarda solo la creazione di una nuova casa, ma la costruzione di una nuova vita. Ogni scelta che farete, dalla zona in cui vivere al colore delle pareti, sarà un passo verso il tuo nuovo io. Quindi, prendetevi il tempo necessario, respirate profondamente, e ricordate: il meglio deve ancora venire!
Ci vediamo nella prossima puntata, dove continueremo questo viaggio emozionante (e a volte, speriamo, divertente) verso la vostra nuova vita. Nel frattempo, iniziate a pensare a quale sarà il primo oggetto che mettereste nella vostra nuova casa. E no, la mazza da baseball non conta!