Bentornati, cari lettori in cerca di una nuova vita (e casa) post-divorzio! Nella prima puntata, abbiamo esplorato come la vostra nuova casa possa essere il riflesso del vostro nuovo io, abbiamo navigato le acque turbolente della ricerca immobiliare, ci siamo avventurati nel mondo della tecnologia smart home, e abbiamo affrontato la montagna di “ricordi” con l’arte del decluttering. Se vi siete persi questa avventura, vi consiglio di fare un salto indietro e dare un’occhiata.
Ma il viaggio non era finito: oggi continuiamo la nostra missione. Ricordate, l’obiettivo non è solo creare uno spazio abitabile, ma un ambiente che vi permetta di fiorire come individui, di ritrovare voi stessi, e magari anche di imparare finalmente a piegare correttamente le lenzuola con gli angoli. 😉
Nei prossimi paragrafi, esploreremo come organizzare i tuoi nuovi spazi per massimizzare funzionalità e comfort, creare un ambiente che promuova il benessere (sì, anche mentale!), personalizzare il vostro rifugio in modo che parli la tua stessa lingua e stabilire nuove abitudini e rituali per vivere appieno il tuo nuovo spazio.
Siete pronti? Allora andiamo, c’è una nuova vita da progettare!
Creare uno spazio di benessere: l’arredamento come terapia
Benvenuti nel mondo dove il divano non è solo un posto dove schiacciarsi davanti alla TV, ma un vero e proprio strumento di benessere psicologico. No, non sto esagerando. La scienza è dalla mia parte!
Secondo uno studio del 2020 pubblicato sul Journal of Environmental Psychology, l’ambiente domestico ha un impatto significativo sul nostro umore e benessere.
Ma come si crea un ambiente veramente accogliente? Iniziamo dai colori. La cromoterapia non è solo roba da centri benessere new age. La Dott.sa. Sally Augustin, psicologa ambientale, sostiene che i colori possono influenzare profondamente il nostro stato d’animo.
E che dire dei materiali? Il legno, secondo uno studio del 2017 pubblicato su PLoS One, può ridurre lo stress e migliorare l’interazione sociale. Quindi, quel tavolino in legno massello che hai sempre desiderato? Consideralo un investimento per la tua salute mentale.
Uno studio del 2019 pubblicato su HortTechnology ha dimostrato che anche solo la presenza di piante d’appartamento può ridurre lo stress e aumentare la produttività. Quindi, prima di dire “Ho il pollice nero”, ricorda: anche i cactus sono piante, e sono praticamente indistruttibili.
Parliamo anche di ergonomia, perché la vostra schiena non è destinata a ringiovanire, amici miei. Se lavorate anche da casa (e chi non lo fa di questi tempi?), investire in una sedia con supporto lombare e cervicale decente non è un lusso, è una necessità. Secondo l’Associazione Chiropratica Americana, una postazione di lavoro ergonomica può prevenire dolori cronici e migliorare la produttività. Quindi, quella sedia gaming con luci LED potrebbe sembrare cool, ma la tua colonna vertebrale ti ringrazierà per una scelta più… matura.
Infine, ricordate che la vostra casa dovrebbe essere un rifugio, non un museo. Sì, quel tappeto persiano potrebbe essere un pezzo da collezione, ma se vi fa venire l’ansia ogni volta che ci camminate sopra con le scarpe, forse non è la scelta migliore per il vostro benessere. La nostra casa non ha bisogno di essere venerata. Ha bisogno di essere vissuta.
E’ giunto il momento di creare uno spazio che non solo sembri bello su Instagram, ma che ti faccia sentire veramente a casa. Perché alla fine, il miglior design è quello che ti fa sorridere quando varchi la soglia.
Organizzazione degli spazi: funzionalità e comfort
Ottimizzare gli spazi non significa necessariamente vivere come un monaco minimalista o trasformare la tua casa in un magazzino IKEA. Secondo uno studio del 2021 pubblicato su Journal of Environmental Psychology, gli spazi ben organizzati non solo sembrano più grandi, ma possono effettivamente migliorare il tuo umore e ridurre lo stress.
Il Prof. Sam Gosling, psicologo dell’Università del Texas, sostiene che avere spazi dedicati per attività specifiche può migliorare la concentrazione e la produttività. Quindi, se ti ritrovi a lavorare dal letto (non giudichiamo), forse è ora di creare un angolo ufficio vero e proprio. Anche se è solo una scrivania pieghevole in un angolo, il tuo cervello ti ringrazierà per la chiara separazione tra “modalità lavoro” e “modalità Netflix and chill”.
L’arte di scegliere e spostare i mobili: il Tetris del post-divorzio
La disposizione dei mobili può trasformare un monolocale da “scatola di scarpe” a “loft di design”, o far sembrare il vostro nuovo appartamento più spazioso e luminoso.
Ma attenzione! Se la vostra esperienza di design si limita a costruire castelli di sabbia (o a impilare i piatti sporchi nel lavandino), forse è il momento di chiedere aiuto a un professionista.
Non preoccupatevi, non dovete per forza vendere un rene per pagare un archistar. Il mio consiglio da divorziato esperto? Fate come ho fatto io: armatevi di una piantina precisa della vostra casa (no, lo schizzo fatto sul tovagliolo del bar non conta) e fate un salto in un centro arredamento o da un mobiliere.
Molti offrono un servizio di consulenza gratuita. Sì, avete capito bene: GRATUITA. In un mondo dove persino l’aria sembra a pagamento, questo è praticamente un miracolo. Questi angeli dell’arredamento vi daranno un sacco di idee e, se siete fortunati, potrebbero persino farvi un rendering. Immaginate: potrete vedere la vostra futura casa senza dover spostare nemmeno una sedia!
Certo, non vi lasceranno portare via le loro preziose creazioni digitali, ma almeno avrete un’idea di come potrebbe essere la vostra casa secondo diversi stili differenti.
A questo punto, se vi sentite ispirati e pensate di poter gestire un restyling completo, potete sempre rivolgervi a un architetto. Ma se l’idea di un intervento così radicale vi fa venire l’orticaria (o fa piangere il vostro conto in banca), potete sempre procedere per gradi, acquistando i mobili in autonomia.
Ricordate: Roma non fu costruita in un giorno, e nemmeno il vostro nuovo salotto lo sarà. Ma con un po’ di pazienza, qualche consiglio esperto ce la farete anche voi: riponete pure la vostra ansia.
- Legno (verde, azzurro): Per la zona Est e Sud-Est.
- Fuoco (rosso, arancione, rosa): Per la zona Sud.
- Terra (giallo, marrone, beige): Per le zone Sud-Ovest e Nord-Est.
- Metallo (bianco, grigio, oro): Per le zone Ovest e Nord-Ovest.
- Acqua (nero, blu scuro): Per la zona Nord.
Ricordate, combinare questi elementi è come mixare un cocktail: fatto bene, vi sentirete in paradiso; fatto male, vi ritroverete con un mal di testa cosmico.
Regole operative
- Definisci lo stile: Prima di iniziare, chiarisci quale stile vuoi dare alla tua casa (moderno, classico, industrial design, rustico, ecc.). Ogni stile ha una palette cromatica caratteristica.
- Crea la tua moodboard: lo confesso, fino ad un paio di anni fa non sapevo nemmeno cosa fosse, ma è una buzzword tra i designer di interni e quindi non potevo non menzionarla – qui un approfondimento
- Considera la funzione degli ambienti: Ogni stanza ha una funzione specifica e richiede colori adatti.
- Valuta la luce naturale: La quantità e la qualità della luce influenzano notevolmente la percezione dei colori. In ambienti poco illuminati, i colori chiari ampliano lo spazio e lo rendono più luminoso.
- Utilizza la regola del 60-30-10: Questa regola suggerisce di utilizzare tre colori: un colore principale (60%), un colore secondario (30%) e un colore d’accento (10%).
- Non aver paura di sperimentare: Il colore è un elemento versatile che può essere utilizzato per creare atmosfere uniche e personalizzate. Non esitare a provare nuove combinazioni e a seguire la tua intuizione.
La casa in continuo movimento: espressione della tua identità
Ricorda, la tua casa dovrebbe evolvere con te. Come disse una volta il designer Charles Eames: “I dettagli non sono i dettagli. Sono loro che fanno il design”. Quindi non aver paura di cambiare le cose, spostare i mobili, o aggiungere nuovi elementi che riflettono la persona che stai diventando. La tua casa è un work in progress, proprio come te.
Quindi quel neon gigante a forma di birra che ti sembra una grande idea ora, se tra 2/5 anni ti stufa… non ti sentire obbligato a tenerlo solo perché ti è servito nel momento del cambiamento!
Vivere il nuovo spazio: abitudini e rituali quotidiani
Allora, Signor Nuovo Padrone di Casa, ora che hai il tuo regno personale, è tempo di stabilire le tue regole… ehm, volevo dire, le tue nuove abitudini!
Creare nuove abitudini domestiche non è solo un modo per tenere la casa in ordine (anche se tua madre sarebbe orgogliosa). Secondo uno studio del 2019 pubblicato sul British Journal of Health Psychology, stabilire routine quotidiane può effettivamente migliorare la salute mentale e ridurre lo stress. Ad esempio avete presente la regola di fare il letto comunque ogni mattina appena alzati, oppure non andare a letto lasciando i piatti da lavare anche quando si vive da soli? Non è sconfiggere la pigrizia, è terapia!
Si tratta piuttosto di creare piccoli rituali che rendano la tua casa un luogo di comfort, rigenerazione e rispetto per te stesso. Il Dr. Mihaly Csikszentmihalyi, nel suo libro “Flow: The Psychology of Optimal Experience”, ci ricorda che anche le attività quotidiane più banali posso contribuire a creare la giusta mentalità.
Che ne dici di stabilire anche una routine mattutina? Soprattutto se hai cambiato zona, fare una breve passeggiata intorno al quartiere prima di iniziare la giornata potrebbe essere importante (a maggior ragione se hai un cane che te lo chiede insistentemente 😉). Inoltre uno studio del 2018 pubblicato su Lancet Psychiatry ha dimostrato che avere ritmi circadiani regolari può migliorare significativamente l’umore e il benessere mentale.
E parliamo di rituali serali: potrebbe essere qualcosa di semplice come dedicare mezz’ora alla lettura prima di dormire, o fare un bagno caldo con i sali che hai comprato e non hai mai usato. La psicologa Dr. Heather Lonczak suggerisce che i rituali serali possono migliorare la qualità del sonno e ridurre l’ansia.
L’obiettivo è fare della tua casa un luogo di piacere, non una prigione di routine rigide. Il tempo che ti piace sprecare non è mai sprecato. Quindi se ogni tanto vuoi passare una serata a guardare tutte le stagioni di “Friends” in pigiama, vai tranquillo. È la tua casa, sono le tue regole!
Festeggiare inaugurando il tuo nuovo spazio e iniziare a viverlo con i tuoi amici
Lo so, all’inizio ti aggirerai per casa come un fantasma in pigiama notando le mille cose da fare, ma poi arriverà il momento in cui ospiterai i tuoi figli per la prima volta e vorrai che l’appartamento sia vivibile! Potrebbe essere anche divertente coinvolgerli per finire di sistemare / organizzare i loro spazi in modo che li inizino a sentire loro!
Ad un certo punto però verrà il momento di togliere quel nastro da “scena del crimine” alla porta di casa e inaugurare il vostro nuovo spazio. Sì, lo so che l’idea di invitare gente vi farà venire l’orticaria più del pensiero di riordinare l’armadio, ma fidatevi: è per il vostro bene.
Darsi un obiettivo, una data per una festa di inaugurazione, è come fissare un appuntamento dal dentista: sapete che dovete farlo, e vi costringe a mettere in ordine le cose. La Dott.ssa Elizabeth Dunn, professoressa di psicologia all’Università della British Columbia, afferma che avere un obiettivo sociale può aumentare la motivazione e la produttività. In altre parole, è meno probabile che usiate lo studio come deposito per mesi se sapete che i vostri amici arriveranno presto a trovarvi (e se non riuscisse a fare in tempo, ed è solo lo studio, potrete sempre tenere la porta chiusa!).
Ma attenzione, socializzare nel vostro nuovo spazio non significa dover ospitare feste selvagge ogni weekend (a meno che non vogliate davvero testare la pazienza dei vostri vicini e la resistenza del tuo pavimento). Si tratta di trovare un equilibrio tra la vostra vita sociale e il vostro bisogno di privacy. Come suggerisce la psicologa Dr. Susan Krauss Whitbourne, è importante stabilire confini chiari tra gli spazi “pubblici” e “privati” della vostra casa.
Ricordate, l’obiettivo è creare un ambiente dove voi vi sentiate a vostro agio nell’accogliere gli altri, ma che rimanga comunque il vostro rifugio personale. .
Conclusione
Eccoci, siamo giunti alla fine di questo viaggio nell’arredamento post-separazione.
Ora andate, conquistate quella casa, fatela vostra, e ricordate: se qualcuno critica le vostre scelte di arredamento, potete sempre dire che state seguendo l’ultimo trend in fatto di “design post-apocalittico minimalista”. Suona figo no?
P.S. se vi interessano altri modi per (ri)scoprire il vostro nuovo io.. abbiamo scritto un paio di articoli a riguardo: