Un messaggio di Natale a due voci, nato dal podcast Fattore EX.
Il Natale è quel periodo dell’anno in cui tutto viene amplificato.
Le emozioni, i silenzi, le domande che durante l’anno riesci più o meno a tenere in ordine.
Per alcuni è solo una festa. Per noi divorziati è uno specchio che non puoi evitare.
C’è chi lo affronta per la prima volta dopo una separazione, e cerca di capire come si fa a “festeggiare” nel nuovo contesto in cui si trova.
E c’è chi lo deve affrontare con fatica, ancora da dentro un matrimonio che non funziona più, e pur essendone consapevole, non è ancora riuscito a decidere.
Se stai affrontando il primo Natale dopo una separazione, potresti leggere la nostra guida Meno di un mese a Natale: guida semiseria per sopravvivere alle prime feste post divorzio.
Questo vuole essere un messaggio di auguri per tutti, ma non nel senso classico.
Un momento di empatia per chi durante queste feste si sente un po’ fuori posto:
per chi ha già fatto una scelta e ne sta pagando il prezzo emotivo, e per chi sa che dovrà farla, ma non ce la fa ancora.
Non per paura del dolore, ma per paura di essere “quello cattivo” in una storia dove nessuno è un mostro.
Non siamo riusciti a farlo con un podcast ma lo facciamo qui: con due voci diverse, due sguardi che spesso si incontrano e a volte no.
Ma con un’unica intenzione: parlare di questo Natale per come viene vissuto davvero, non per come dovrebbe essere.
La voce di Benedetta
Durante le feste ci si accorge più facilmente di come stiamo davvero.
Non perché succeda qualcosa di nuovo, ma perché si rallenta, ci si ferma, e certe sensazioni che durante l’anno riusciamo a tenere ai margini diventano più presenti.

Per questo, il mio augurio non è quello di stare bene a tutti i costi.
È piuttosto quello di poter vivere queste feste senza giudicarvi, un giorno alla volta.
Senza pretendere di avere subito risposte chiare, senza forzarvi a provare qualcosa che non sentite davvero.
Un augurio speciale va a chi vive relazioni che stanno cambiando.
A chi si sente nel mezzo, a chi sta cercando un nuovo equilibrio, a chi non ha ancora tutte le risposte ma sente che qualcosa si è già mosso.
Essere in transizione è faticoso, soprattutto in un periodo dell’anno che sembra chiedere certezze, ruoli definiti, sorrisi pronti.
Se posso augurarvi qualcosa, è questo:
che possiate attraversare queste feste con un po’ più di respiro,
con più ascolto verso quello che sentite davvero,
e con gentilezza verso voi stessi, anche quando vi sembra di non essere “come dovreste”.
La voce di Marco
Sono d’accordo Benedetta, queste feste vanno attraversate con gentilezza e senza giudicarsi.
Proprio per questo, però, il Natale è anche un momento di verità.
Perché quando rallenti, quando ti siedi a tavola, quando fai le stesse cose di sempre… diventa più difficile ignorare ciò che sai già.

E qui voglio parlare a chi spesso non viene mai nominato.
A chi è ancora dentro un matrimonio che non funziona più, lo sa, ma non è ancora riuscito a decidere.
E in particolare a chi non riesce a decidere perché, nel suo matrimonio, non ci sono vessazioni né ruoli da vittima o da carnefice.
Non c’è violenza.
Non c’è mancanza di rispetto.
Il partner è una brava persona.
La famiglia, dall’esterno, “funziona”.
Ed è proprio questo il punto: quando una relazione non è terribile, lasciarla è più difficile.
Perché non puoi raccontarti una storia semplice.
Perché non puoi dire “non avevo alternative”.
Perché senti che, scegliendo di andartene, qualcuno soffrirà anche se nessuno ha sbagliato davvero.
E allora resti.
Non per vigliaccheria. Ma per senso di responsabilità.
Per i figli. Per i genitori. Per non rompere un equilibrio che, sulla carta, regge.
Ma dentro lo sai: stai recitando.
Il Natale, in questo, è spietato.
Perché lo spirito delle feste, il richiamo alle emozioni vissute da bambini, la nostalgia, i buoni sentimenti, il desiderio di famiglia… confondono.
Ti riportano a immagini che non parlano del presente, ma di quello che una volta è stato, o di quello che avresti voluto fosse.
E così, per qualche giorno, ti sembra quasi che basti quello… che forse stai esagerando.
Che magari non è poi così grave.
Ma quella sensazione non chiarisce.
Addolcisce.
E proprio per questo rende più difficile guardare in faccia la situazione reale.
Se ti riconosci in questo spazio intermedio, sappi una cosa importante:
non sei confuso.
Non sei ingrato.
E non sei “quello cattivo”.
E soprattutto non sei solo: succede, ed è successo, a molte più persone di quante immagini.
Stai solo vivendo un momento in cui ciò che ti scalda il cuore
non coincide più con ciò che ti permette di stare davvero dentro quella relazione.
Questo non è il momento di decidere tutto.
E non è nemmeno un invito a fare scelte affrettate.
È solo un invito a smettere di mentirti.
Anche solo per queste feste.
Perché ridurre la finzione, anche di poco, è già una forma di rispetto verso di te.
E, spesso, anche verso chi hai accanto.
Conclusione – Marco & Benedetta
Questo era il nostro modo di augurarvi buone feste.
Non promettendo serenità, né soluzioni, né risposte immediate.
Solo ricordandovi che quello che sentite ha senso.
Che attraversare un momento di passaggio non vi rende sbagliati.
E che, anche quando tutto sembra confuso, potete concedervi almeno una cosa:
un po’ di onestà verso voi stessi.
Per come verranno, vi auguriamo feste un po’ più vere.
Il Fattore EX di Natale è…
Il Fattore EX di Natale è questo:
accorgersi che i buoni sentimenti possono scaldare, ma anche confondere.
Che la nostalgia non è una bussola.
E che il desiderio di famiglia, da solo, non rende abitabile una relazione.
Non è scegliere.
Non è decidere tutto adesso.
È smettere, almeno per un momento, di raccontarsi una storia che non regge più.
Ridurre la finzione.
Restare onesti.
Anche solo dentro di sé.
A Natale, non è poco.
È già moltissimo.
P.S.
A gennaio tenete d’occhio i nostri social: stiamo preparando qualcosa di diverso dal solito, e probabilmente vi coinvolgeremo anche nella preparazione.
Vi lascio un indizio: questa volta ci vedremo dal vivo. 🙂





