Immaginate di essere spediti su un’isola deserta per due mesi. Niente Netflix, niente delivery, niente Instagram. Roba da incubo, vero? Ora immaginate che sia il modo per prepararvi al matrimonio. Assurdo? Forse, ma confesso che l’idea mi ha strappato un sorriso.
Mi sono imbattuto in una storia legata al suggestivo lago Bunyonyi, in Uganda, e alla piccola isola di Akampene. Per come mi era stata raccontata la legenda diceva che gli uomini venivano messi alla prova su quest’isola prima di sposarsi, per dimostrare di essere pronti a sopravvivere al matrimonio. Un’immagine che trovo ironica e un po’ simbolica, ma che purtroppo non è vera.
La realtà è molto diversa e ben più cupa: Akampene (nota anche come ‘Punishment Island’) era un luogo in cui le donne non sposate che restavano incinte venivano abbandonate come forma di ostracismo sociale. Una pratica terribile, che non possiamo romanticizzare né tantomeno giustificare. Tuttavia, il racconto moderno si è trasformato, giocando sull’idea che anche gli uomini avessero bisogno di ‘mettersi alla prova’ in modo simbolico prima di affrontare il matrimonio.
Ed è proprio su questa interpretazione che voglio giocare con voi oggi. D’altronde, conosco persone che su un’isola deserta ci passerebbero volentieri anche sei mesi pur di non sposarsi! E, considerando alcune storie che ho ascoltato in questi anni, forse non hanno tutti i torti…
Prove di resistenza matrimoniale nel mondo
Proviamo a fare un viaggio tra le prove di resistenza nel mondo
Prove tradizionali
- Etiopia – La corsa sulle vacche
Nella tribù Hamar, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta (e quindi al matrimonio) si celebra correndo nudi sopra una fila di vacche disposte l’una accanto all’altra. Una scivolata potrebbe mettere fine ai tuoi sogni matrimoniali… e alla tua dignità.
Secondo gli antropologi, questi rituali servono a rafforzare la coesione sociale e a dimostrare che il futuro marito è in grado di affrontare sfide e pressioni.
- Vanuatu – Il salto dagli alberi
Pronti al matrimonio? Prima bisogna saltare da una torre alta 20-30 metri con solo una liana legata alle caviglie. Una versione primitiva del bungee jumping… Saltare nel vuoto è un’ottima metafora del matrimonio. Non sai mai come andrà a finire, ma una cosa è certa: l’atterraggio potrebbe essere doloroso.
- Papua Nuova Guinea – La casa degli uomini
Qui gli uomini devono vivere per mesi isolati in una “casa degli uomini”, imparando a cacciare, costruire e sopravvivere. È una sorta di ritiro formativo atto a rafforzare il senso di responsabilità e il ruolo di genere tradizionale.
- La “Caccia al Corredo” in Mongolia
Tra alcune tribù nomadi della Mongolia, il futuro sposo deve ancora oggi intraprendere un viaggio solitario a cavallo per raccogliere doni specifici per la famiglia della sposa. Un percorso che può durare settimane e mette alla prova resistenza e determinazione.
Prove moderne
Oggi non facciamo più prove di forza. Ma le prove moderne richiedono lo stesso mix di pazienza, resistenza e un po’ di sana autoironia
- La prova dei SALDI: Sopravvivere a un intero weekend di shopping durante i saldi di fine stagione, mantenendo il sorriso mentre lei prova 4 vestiti identici ma “completamente diversi”.
- La prova del Budget Condiviso Sopravvivere al primo mese di spese comuni senza traumi. Cercare di capire come mai il budget mensile per “spese essenziali” includa un nuovo set di pentole in alluminio, tre nuove piante per il salotto, e una crema miracolosa anti-age per tutti (“costa tanto ma mi hanno detto che funziona davvero”).
- La prova della Conversazione tra Amiche Mantenere il sorriso mentre lei e le amiche analizzano minuziosamente tutti i difetti del genere maschile, fingendo di non essere nella stessa stanza. “Gli uomini non sanno fare due cose contemporaneamente” (mentre tu stai cucinando, controllando il Super G e annuendo al momento giusto), “non sanno organizzare niente” (dopo che hai pianificato l’intera vacanza estiva), “pensano solo al calcio” (mentre invece il calcio proprio non lo sopporti e mentalmente stai rivedendo la lista della spesa che ti ha detto mezz’ora fa).
- La prova dell’Asse del Water (speciale per le donne) Ogni donna ha affrontato questa battaglia almeno una volta nella vita: entra in bagno, guarda verso il water e… l’asse è rimasta alzata. È il segnale di guerra. La vera sfida? Riuscire a resistere alla tentazione di esplodere, evitando accuse drammatiche o discussioni infinite sul rispetto e l’educazione.
Ma poi, avete riflettuto sul vero motivo per cui vi volete sposare?
Prima di lanciarvi in scelte impulsive, fermatevi un attimo e chiedetevi: “Perché mi sto sposando?” Sembra una domanda banale, vero? Se come sospetto non ci avete pensato più di tanto, lasciate che vi aiuti.
Qui sotto trovate 5 segnali da leggere come red flag: campanelli d’allarme che potrebbero suggerirvi di fare una pausa, riflettere… o, perché no, restare sull’isola a mangiare noci di cocco.
1. Quando lo fai perché la tua compagna lo desidera tanto
“È sempre stato il suo sogno: il vestito bianco, le rose, il video con il drone… “
2. Quando lo fai per conformismo sociale
“Tutti i tuoi amici sono sposati, i tuoi genitori lo vogliono, e il tuo vicino di casa ti ha già chiesto se può usare la tua villa per il ricevimento.”
3. Quando lo fai perché la cerimonia in chiesa è bella
“Confessa: la navata, le candele, l’Ave Maria suonata al piano… ti fanno sentire in un film.”
4. Quando lo fai per essere la prima tra le tue amiche
“Il gruppo WhatsApp delle amiche è già pronto: ‘Ragazze, sono ufficialmente fidanzata! 😍💍’.”
5. Quando non sai perché lo fai
“Perché no? Perché sì? Boh, sembrava una buona idea.”
Una conclusione realistica
Dopo aver scherzato su prove tradizionali e moderne, arriviamo al mio punto: forse la vera prova pre-matrimoniale dovrebbe essere… non sposarsi affatto!
Sì, avete capito bene.
Perché correre a mettere un anello al dito e firmare delle carte davanti a qualcuno vestito in modo improbabile? L’abito bianco, i fiori, il pranzo con 200 invitati (di cui 160 che non vedete da anni e non rivedrete mai più) non sono garanzie di una relazione duratura.
La convivenza, quella sì che è una vera prova. Vivere insieme, gestire un budget comune, scoprire che il concetto di “arrivo tra 5 minuti” può elasticamente estendersi a un’ora e mezza, o che “non ho niente da mettermi” significa in realtà “ho un armadio così pieno che sta per esplodere, ma ho bisogno di qualcosa di nuovo”. Ma non crediate che gli uomini siano esenti da colpe:
- L’ultima smerigliatrice acquistata “perché servirà sicuramente”? La vedrete una volta sola, prima che finisca in cantina insieme alle altre tre usate due volte.
- I peli della barba nel lavandino? Diventeranno una presenza fissa, come un animale domestico non voluto.
La convivenza non è romantica, ma è lì che si affrontano le vere prove di coppia. Se sopravvivete al bagno che sembra una succursale di Sephora in quanto a trucchi, ai peli della barba nel lavandino e al bricolage compulsivo, allora forse avete superato.
Ma se dopo qualche anno di convivenza scoprite che funziona: perché rischiare di rovinare qualcosa che va già bene? Pensateci: le cose possono continuare esattamente così come sono, senza bisogno di complicarle con firme, cerimonie e promesse di intenti. 😉
Se invece le cose non funzionassero, la via d’uscita è molto più semplice (e decisamente più economica) quando non ci sono carte bollate di mezzo. Niente avvocati che si arricchiscono mentre voi litigate per stabilire chi tiene il gatto (stressato dai vostri litigi), la collezione di vinili (che comunque ormai sono quasi tutti su Spotify) o quella lampada orribile che aveva scelto sua madre (e che segretamente volevate buttare da anni).
Quindi, la prossima volta che qualcuno vi parla di prove pre-matrimoniali, sorridete e rispondete che sì, ne state facendo una: si chiama “vivere insieme prima di complicarsi la vita”. Non è romantico come due mesi su un’isola deserta, ma è decisamente più utile.
Se questa “prova” dovesse portare a una separazione, ricorda che non sei solo. Questo spazio nasce proprio per offrire supporto e confronto a chi sta affrontando questa fase della vita. Non esitare a condividere la tua esperienza o a cercare consigli, perché insieme è più facile superare anche i momenti più difficili.