Hai subito il divorzio? Scopri che è stata la cosa migliore che ti sia capitata- parte 2

Tempo di lettura: 8 minuti

Bentornati divorziati in erba, separandi in bilico e reduci della prima puntata! Se avete letto la prima parte di questo articolo, probabilmente avete passato gli ultimi giorni oscillando tra due pensieri:

1️⃣ “Cavolo, forse avevo idealizzato un po’ troppo il mio matrimonio…”
2️⃣ “Ok, ma che si fa adesso?”

Se invece siete tra quelli che sono finiti qui per caso, fermate tutto! È come iniziare una serie TV dalla seconda stagione: si può fare, ma vi perdereste i colpi di scena fondamentali. 👉 Recuperate la prima parte qui.

Ora, per chi è rimasto con noi, facciamo un rapido rewind:

  • Abbiamo smontato il mito della perdita totale e scoperto che, spesso, il matrimonio che credevamo perfetto lo era solo nella nostra testa.
  • Abbiamo visto che il nostro cervello, anziché aiutarci, tende a costruire una narrazione nostalgica e drammatica, dimenticandosi strategicamente le litigate su chi doveva buttare la spazzatura.
  • Abbiamo scoperto che, numeri alla mano, la maggior parte dei divorziati, col senno di poi, riconosce che il divorzio è stata la scelta giusta.

Quindi, se oggi vi sentite ancora nel baratro, sappiate che ci siete dentro solo temporaneamente. E soprattutto, che c’è un modo per uscirne.

La domanda chiave ora è: come si passa dal sentirsi vittime di una rottura a usare il divorzio come trampolino di lancio?

Ecco cosa scopriremo nella seconda parte:
🔥 Come trasformare questa crisi in un’opportunità di crescita.
💪 Strategie pratiche per ritrovare fiducia, energia e nuove passioni.
🚀 Perché il dolore, se affrontato nel modo giusto, può diventare il miglior catalizzatore di cambiamento.

Bene, ora che abbiamo ripreso il filo, preparatevi: iniziamo il viaggio verso la vostra rinascita.

Come smontare il mito della perdita totale

Potrebbe essere che tu stia vivendo la separazione con la sensazione di aver perso tutto, se cosi’ fosse, prova a fare questo esercizio mentale.

Fai una lista di tutte le cose che il divorzio ti ha tolto, nero su bianco.

Ora, accanto a ogni perdita, chiediti:
Era davvero positiva, o la idealizzo perché mi manca?

Cosa mi impediva di fare il matrimonio che ora posso recuperare?

Quali nuove opportunità posso creare con questa libertà?

Spesso, il vero problema non è il divorzio in sé, ma l’idea che ci eravamo fatti della vita che avremmo dovuto avere. La realtà è che il matrimonio non garantisce lai felicità, così come il divorzio non condanna alla tristezza.

(a proposito di felicità: avete letto il nostro articolo [si può essere felici dopo il divorzio?]

Comunque dato che il passato non è più un’opzione, l’unica vera domanda è: cosa posso fare per rendere il mio futuro migliore di quanto avevo immaginato?

3. La separazione come catalizzatore di crescita (anche se non l’hai scelta)

C’è una verità scomoda che pochi vogliono sentire dopo un divorzio: questa crisi potrebbe essere la migliore opportunità della tua vita. Lo so, detto così suona persino arrogante se sei ancora ferito o sei stato tradito, ma la scienza lo conferma!

La teoria della crescita post-traumatica: quando il dolore ti rende più forte

La Post-Traumatic Growth Theory (Tedeschi & Calhoun, 1996) ha dimostrato che, dopo eventi traumatici, molte persone non solo si riprendono, ma sviluppano nuove capacità, interessi e resilienza. Non torni come prima: diventi migliore.

Uno studio del Journal of Personality and Social Psychology (Bonanno et al., 2002) ha analizzato centinaia di persone che avevano subito perdite significative (divorzio, perdita del lavoro, lutto). I risultati? Chi affrontava la crisi in modo attivo e aperto al cambiamento, anziché rimuginare sul passato, sviluppava livelli più alti di benessere psicologico.

E no, non si tratta di fingere che tutto vada bene, ma di accettare che la tua vecchia vita non esiste più e costruirne una nuova, più autentica.

Esempi concreti di crescita post-divorzio

Non è teoria. Di seguito alcune aree in cui molte persone scoprono di crescere dopo la separazione e di cui abbiamo parlato qui sul nostro sito in vari articoli precedenti:

  1. Nuove passioni e interessi
    • Secondo l’American Psychological Association, il 68% delle persone divorziate sviluppa almeno un nuovo interesse nei primi due anni. Forse hai sempre voluto suonare, ballare o viaggiare da solo, ma il matrimonio aveva ristretto i tuoi orizzonti.
  2. Maggiore attenzione al benessere fisico
    • Uno studio della Mayo Clinic ha rilevato che le persone separate aumentano in media del 30% l’attività fisica dopo il divorzio. Scoprono di avere più tempo e motivazione per prendersi cura di sé.
  3. Riscoperta dell’autonomia e del controllo sulla propria vita
    • Durante il matrimonio molte scelte erano condivise. Ora decidi tu dove vivere, cosa fare nel weekend, con chi passare il tempo. Secondo la Self-Determination Theory, questa autonomia è essenziale per il benessere psicologico.
  4. Miglioramento delle relazioni sociali
    • In coppia, spesso riduciamo il nostro network sociale. Una ricerca dell’Università di Chicago ha mostrato che i divorziati, dopo un periodo di isolamento, tendono a costruire relazioni più autentiche e appaganti.
  5. Riscoperta della propria identità
    • Nel matrimonio ci definiamo spesso in funzione della coppia. Il divorzio ti costringe a rispondere alla domanda: chi sono io, oltre questa relazione?

4. Il ruolo delle emozioni: accettare, non negare

Ok, tutto questo è bello, ma forse stai pensando: “Sono ancora a pezzi. Come posso vedere il lato positivo mentre sto così male?”

Hai ragione. La crescita personale non significa ignorare le emozioni negative. Al contrario, il primo passo è attraversare il dolore, non evitarlo.

Il concetto di “accettazione radicale” (Marsha Linehan) è fondamentale: smettere di lottare contro la realtà e accogliere le emozioni senza giudicarle.

Sembra un concetto un po’ zen, lo so, ma prova a pensare a questo:

  • Se sei arrabbiato/a perché il tuo/la tua ex ti ha lasciato, negare la rabbia non la farà sparire.
  • Se sei triste per la fine della relazione, dirti “non dovrei essere triste” non cambierà nulla.
  • Se senti paura per il futuro, cercare di reprimere questa paura la renderà ancora più forte.

È normale provare dolore. La chiave è permetterti di sentirlo, senza vergogna e vedrai che poi riuscirai a superarlo.

Le 5 fasi del lutto applicate al divorzio

Secondo la psicologa Elisabeth Kübler-Ross quando affrontiamo una perdita (e sì, il divorzio è una forma di lutto), passiamo attraverso cinque fasi emozionali:

  1. Negazione – “Non è possibile, non può essere finita davvero.”
  2. Rabbia – “Come ha potuto farmi questo?”
  3. Contrattazione – “E se provassimo a sistemare le cose?”
  4. Depressione – “Non troverò mai più nessuno. Non ha più senso niente.”
  5. Accettazione – “E’ successo. Ora cosa faccio della mia vita?”

Strategie pratiche per gestire le emozioni

Sapere che queste fasi esistono è utile, ma serve anche qualche strumento concreto per affrontarle. Ecco alcune strategie che gli studi hanno dimostrato essere efficaci:

  1. Tieni un diario Uno studio dell’Università del Texas ha dimostrato che scrivere regolarmente le proprie emozioni aiuta a elaborare il dolore e riduce lo stress. Non serve essere Shakespeare: basta buttare giù quello che senti, senza filtri.
  2. Attività fisica L’esercizio rilascia endorfine che migliorano l’umore. Secondo uno studio, è efficace quanto gli antidepressivi. Inoltre, muoverti ti dà un senso di controllo sul tuo corpo quando tutto il resto sembra fuori controllo.
  3. Fai meditazione o pratica la mindfulness praticare la mindfulness riduce l’ansia e aumenta la capacità di affrontare i momenti difficili con lucidità. Non devi trasformarti in un monaco: bastano 5-10 minuti al giorno di respirazione consapevole per calmare la mente.
  4. Chiedi aiuto Che sia un amico o uno psicologo, parlare ti aiuta a sentirti meno solo/a. L’American Psychological Association conferma che chi si rivolge a un terapeuta dopo un divorzio riduce significativamente stress e depressione.

Accettare le emozioni è il primo passo per superarle. E una volta che smetti di lottare contro ciò che senti, il dolore inizia a perdere potere su di te.

Da vittima a protagonista: riprendere il controllo

A questo punto, abbiamo capito due cose:

  1. Il divorzio è un punto di svolta, non una fine
  2. Le emozioni vanno attraversate, non evitate

Ora la domanda cruciale: cosa ne fai di questa situazione?

Puoi restare bloccato nel ruolo della vittima, raccontandoti che la tua vita è stata rovinata dal divorzio. Oppure puoi decidere di riprenderti il controllo e diventare il protagonista della tua storia.

Il “Locus of Control”: chi decide della tua vita?

Lo psicologo Julian Rotter ha identificato due tipi di persone:

  • Chi ha un locus di controllo esterno (crede che la vita sia determinata dal destino o dagli altri)
  • Chi ha un locus di controllo interno (sa di avere potere sulle proprie scelte)

Indovina chi si riprende più velocemente dopo un divorzio? Esatto: chi ha un locus interno. Queste persone non negano il dolore, ma scelgono di agire per migliorare la situazione.

Se ti senti ancora in balia degli eventi, chiediti: Sto lasciando che il passato controlli il mio futuro? Sto aspettando che le cose migliorino da sole o sto facendo qualcosa per cambiarle?

Il potere del supporto sociale: non farlo da solo

Gli studi dimostrano che le persone con una rete di supporto solida si riprendono molto più velocemente. Una ricerca dell’American Psychological Association ha confermato che chi investe in nuove amicizie dopo un divorzio riporta livelli di benessere più alti.

Quindi circondati di persone che ti aiutino a ricostruire:

  • Un gruppo di supporto per divorziati
  • Una community (come quella di Life is Better After Divorce! 😉)
  • Colleghi o conoscenti con cui riallacciare rapporti

Progetti personali: un nuovo scopo per guardare avanti

Uno dei problemi del divorzio è il senso di vuoto. Magari prima avevi una routine di coppia e ora tutto sembra perdere significato.

Ecco perché è potente darsi un obiettivo nuovo:

  • Una sfida sportiva (tipo la Better After Divorce Run, tanto per dire! 😆).
  • Un nuovo percorso professionale.
  • Un progetto creativo o un hobby che hai sempre voluto coltivare.

Secondo la Self-Determination Theory di Ryan & Deci (2000), le persone trovano la vera soddisfazione nella vita quando sentono di avere autonomia, competenza e connessione sociale.

Quindi, se vuoi davvero voltare pagina, chiediti:

  • Cosa posso fare oggi che prima non facevo?
  • Qual è un piccolo passo che posso fare per iniziare a costruire qualcosa di nuovo?

Non serve rivoluzionare tutto in un giorno. Basta cominciare.

Se sei arrivato fino a qui, una cosa dovrebbe esserti chiara: il divorzio non è il capolinea. È solo un bivio.

E tu hai due scelte:

  1. Rimanere fermo, rimuginando su quello che è stato, sulle ingiustizie subite, sulle paure per il futuro.
  2. Muovere un passo avanti, anche piccolo, anche incerto, ma nella direzione di una nuova vita che ancora non conosci, ma che potrebbe sorprenderti.

Ricapitoliamo: cosa hai imparato finora?

  • Il tuo mindset determina come vivrai il divorzio: il dolore è inevitabile, ma la sofferenza dipende dal modo in cui lo affronti.
  • La società ci ha venduto il mito del “vissero felici e contenti”, ma la scienza dimostra che la vera felicità non dipende dal matrimonio, ma dal modo in cui costruiamo la nostra vita.
  • Le crisi, per quanto dolorose, sono opportunità di crescita: la teoria della post-traumatic growth dimostra che puoi uscire da questa esperienza più forte di prima.
  • Accettare le emozioni è il primo passo per superarle: negarle o combatterle non fa altro che prolungare il dolore.
  • Sei tu a scrivere il tuo futuro: il locus of control dimostra che chi prende in mano la propria vita dopo una crisi ha più probabilità di stare meglio e costruire qualcosa di nuovo.

Esercizio pratico: tre cose che puoi fare da oggi

Ora, invece di lasciarti con un semplice “vedrai che starai meglio” (che detto tra noi, è sempre una frase inutile), voglio darti qualcosa di concreto.

Prendi carta e penna – o il tuo telefono, se sei più tecnologico – e rispondi a queste tre domande:

  1. Quali sono tre cose che ora puoi fare e che il matrimonio ti impediva di fare?
    (E no, non vale rispondere “essere infelice” 😆. Pensa in grande o in piccolo: viaggiare da solo/a, iscriverti a un corso, cambiare città, ecc.)
  2. Qual è una cosa che puoi iniziare a fare domani per migliorare il tuo benessere?
    (Sport, meditazione, journaling, una nuova abitudine positiva… qualsiasi cosa che ti faccia stare meglio fisicamente o mentalmente.)
  3. Qual è un obiettivo che vuoi raggiungere nei prossimi sei mesi?
    (Non deve essere rivoluzionario. Basta qualcosa che ti dia una direzione, anche solo “voglio ridere di nuovo senza pensarci troppo.”)

Scrivili, rileggili e scegli almeno uno di questi tre punti su cui iniziare a lavorare da subito.

Conclusione: la vita dopo il divorzio è tutta da scrivere

Ti dico una cosa che forse nessuno ti ha mai detto: il divorzio non è una fine, è un’opportunità di riscrivere la tua storia.

Sì, oggi può sembrare difficile. Sì, ci saranno giorni di merda. Ma ci saranno anche giorni in cui riderai fino alle lacrime, in cui scoprirai cose nuove su di te, in cui proverai emozioni che nel matrimonio non provavi più da anni.

E allora, quando arriverà quel momento, saprai che questa non è stata la fine del libro.

Era solo l’inizio di un nuovo capitolo.

E stavolta, lo scrivi tu.

BENE!


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