Cari divorziati, separandi o aspiranti tali, inauguriamo oggi la collaborazione con lo studio legale Rutigliano Trasatti parlando di un tema che scatena battaglie peggiori della Guerra dei Roses: l’affido dei figli e, in particolare, l’affido alternato. E sì, perché nulla fa esplodere i conflitti come decidere con chi staranno i figli… e per quanto tempo.
Ma che roba è?
Immaginate di dover spiegare a un marziano come funziona la gestione dei figli dopo una separazione (sapete che a me piace molto spiegare le cose ai marziani, vedi articolo su il Matrimonio italiano visto da un Alieno). Fino al 2006, era tipo: “I figli stanno con la mamma, il papà li vede quando capita”. Poi qualcuno ha pensato: “Ehi, ma non è che forse i bambini hanno bisogno di entrambi i genitori?” 🤔
L’idea alla base dell’affidamento alternato è semplice: i figli hanno diritto a una relazione significativa con entrambi i genitori, anche dopo la separazione. Ma in pratica? Beh, dipende.
Se tutto fila liscio, l’affidamento alternato può essere una soluzione fantastica: i figli vivono con entrambi i genitori a periodi alterni, evitando quel vecchio schema in cui papà era relegato al ruolo di “zio della domenica” e mamma doveva essere tuttofare.
Quello schema purtroppo era una scelta incoraggiata anche dai tribunali italiani che vedevano le madri come le uniche protagoniste indispensabili nella crescita dei figli, soprattutto sotto i 5 anni. Per decenni, i papà potevano “godere” di un giorno a settimana e di qualche weekend alternato, giusto per non perdere il contatto con i figli.
Buone notizie! la situazione cambia
La buona notizia è che negli ultimi 5/6 anni, sempre più giudici stanno optando per affidi paritetici, con una divisione equa del tempo (50/50). Il risultato? Figli che crescono con una genitorialità completa e bilanciata, beneficiando di un maggiore equilibrio emotivo e sociale.
E a dirlo non siamo solo noi.
Numerosi studi scientifici e sociologici dimostrano che la presenza del padre è fondamentale per lo sviluppo armonico dei figli. I bambini cresciuti senza una figura paterna presente tendono ad avere più difficoltà scolastiche, un maggior rischio di depressione (fino a comportamenti estremi come il suicidio), problemi nel trovare lavoro e, in alcuni casi, comportamenti devianti. Non solo: il professor Richard Warshak, insieme a 110 ricercatori internazionali, ha condotto una mega-analisi che ha sfatato il mito secondo cui i bambini piccoli dovrebbero stare principalmente con la mamma. Sorpresa: anche i pernottamenti dal papà fin dalla tenera età si sono rivelati benefici per lo sviluppo emotivo dei piccoli!
Sono dati che sfatano molti miti e confermano quanto sia importante una genitorialità bilanciata.
Purtroppo, nonostante il recente orientamento dei giudici, non tutto è perfetto. Talvolta il tema dei figli viene usato come pretesto per ottenere assegni di mantenimento, mettendo da parte il reale interesse dei bambini. Per fortuna, soluzioni come il mantenimento diretto, in cui ciascun genitore si occupa delle spese dei figli quando sono con lui, stanno guadagnando terreno. Questo sistema riduce le tensioni e i classici litigi su “come vengono spesi i miei soldi” (addio borse firmate e cene fuori pagate con l’assegno dei figli!).
Se questo tema vi interessa, abbiamo preparato un articolo completo che esplora ogni aspetto, dalle leggi italiane alle ricerche scientifiche e alle sentenze più recenti. Cliccate qui per leggerlo !
Questo è solo il primo di una serie di articoli che svilupperemo insieme per aiutarvi a orientarvi tra affidi, assegni, e tutto ciò che riguarda il divorzio. Restate connessi, perché c’è tanto da scoprire (e discutere)! 😀